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laboratorio educazione ambientaledi Silvia Scimeca e Marco Vella – operatori volontari CISS

Quasi un mese fa sono iniziate le attività di educazione ambientale “Menti attive” per due classi del liceo scientifico B. Croce di Palermo. Il laboratorio, realizzato nell’ambito del progetto “Non uno di meno ma ognuno a suo modo” e gestito dagli operatori/trici del CISS e vede anche la nostra collaborazione in qualità di volontari. Le attività, articolate in sei incontri, attraverso una metodologia partecipativa mirano a far riflettere i ragazzi sulle questioni ambientali, a partire da strumenti come ad esempio il gioco di squadra e il video, e in una seconda fase prevedono la progettazione e la costruzione di oggetti nell’ottica dell’eco design. Le parole chiave di questo laboratorio sono le 5 R (riduzione, riuso, riciclo, recupero, risparmio) che già campeggiano su un foglio appeso in ciascuna delle due classi.

Durante i primi incontri sono stati affrontati i temi della sostenibilità ambientale, del consumismo, dello smaltimento dei rifiuti o del loro riuso creativo. Tutto ciò è avvenuto principalmente attraverso un quiz che ha visto la partecipazione dei ragazzi divisi in gruppi e la proiezione del video di Annie Leonard “La storia delle cose”. A partire da questi strumenti sono emerse le conoscenze dei partecipanti rispetto agli argomenti e sono nate alcune curiosità e momenti di riflessione condivisi all’interno delle classi. La carta di Peters è stato un altro strumento utile per individuare il “percorso geografico” che fanno il caffè, il computer e i jeans, dalla loro ideazione, alla produzione, trasporto, consumo e smaltimento. Si è riflettuto sugli aspetti legati alle disuguaglianze di distribuzione del reddito legato alla produzione fra paesi del Nord e del Sud, alle tematiche dei diritti umani, alla giustizia sociale e ambientale. Leggi il seguito di questo post »

Partecipa alla progettazione di ’37x 1′, l’agenda 2013 dedicata all’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile.

Il concorso ’37 lattine x 1 caffettiera’ è rivolto a studenti di scuole, istituti, accademie di grafica e design e grafici professionisti e ha come oggetto la progettazione di una doppia pagina (11 x 16,5 cm, ovvero 22 x 16,5 cm) dell’agenda ’37x 1′.

L’agenda sarà stampata e distribuita su tutto il territorio nazionale dalla casa editrice :duepunti (www.duepuntiedizioni.it), nella fase conclusiva del progetto di educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile “37 lattine x 1 caffettiera”, promosso dal CISS in partenariato con Aiap – Associazione italiana design della comunicazione visiva.

La doppia pagina dell’agenda potrà essere trattata come una superficie sulla quale esprimere il proprio pensiero/messaggio/denuncia legato all’ambiente e allo sviluppo sostenibile, e questo potrà avvenire attraverso la grafica, la tipografia, l’infografica l’illustrazione, o altro. Leggi il seguito di questo post »

di Maria Giovanna Mulè – Servizio Volontariato Europeo

Attraverso il progetto “Youh for water in Minas Novas” (Regione Minas Gerais – Brasile), finanziato dall’Unione Europea e realizzato dal CISS in partenariato con l’Associação Comunitaria de Promoção e Incentivo aos grupos de produção alternativa de Minas Novas (ASCOPI), ho realizzato tante e differenti attività, divisibili in due gruppi.

ATTIVITÁ DI SENSIBILIZZAZIONE:

• una tappa dell’evento interculturale “Bonbajel Turr Brasil: per il sostegno alle culture originarie” presso l’Istituto Salesiano Don Bosco di Minas Novas. (Il primo “Bonbajel Turr” fu realizzato in Europa dal 5 novembre 2008 al 30 gennaio 2009, in città come Milano, Torino, Barcellona, Parigi e Bruxelles. Il progetto cerca di divulgare la conoscenza, dentro e fuori del Messico, della cultura Maya, basata sul rispetto della natura, delle risorse naturali e sull’importanza di elementi vitali come l’acqua. Bonbajel Turr Brasil 2009 è stato organizzato dal 2 ottobre al 26 novembre di 2009 in Brasile a Salvador de Bahia, Minas Novas, Três de Maio e Rio de Janeiro). Attraverso la pittura Maya del pittore Antun Kojton Lan, si è cercato di sensibilizzare la popolazione sul tema dell’ambiente, dell’uso sostenibile delle risorse umane e più in generale sul rapporto diretto esistente tra l’uomo e la natura. Si è svolta una conferenza di presentazione dell’evento, è stata allestita la mostra “Ox lajuneb sjalabil ch’ulelal” (Le tredici tele di spirito), si sono succeduti workshop di pittura e la realizzazione di un murales, coinvolgendo oltre cento bambini. Per tale evento, è stato prodotto del materiale di sensibilizzazione sul volontariato, sui bioma esistenti in Brasile e sulla pittura Maya.

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di María Gastón, consulente idraulico nell’ambito del progetto CISS “Rafforzamento delle capacità di intervento delle organizzazioni di base per la preservazione degli ecosistemi delle oasi in Marocco”

Giovedì 8 luglio, presso la scuola primaria del Douar Tiggane, appartenente al Comune d’Addis, si è svolta la Gincana ambientale, una giornata di sensibilizzazione per la tutela dell’ambiente per stimolare l’attenzione dei cittadini del Douar, soprattutto i bambini tra 6 e 13 anni e i loro professori, su questa importante tematica. In particolare, si é discusso sull’ecosistema delle oasi, flora e fauna, e sull’uso e destino della spazzatura che generiamo ogni giorno. Questo evento, organizzato dal team CISS-Tata, ha previsto la realizzazione di varie attività e giochi ecologici ovvero eco-giochi. Un insieme di formazione ambientale e giochi dinamici animati dai clown locali grazie alla partecipazione di 2 animatori dell’Associazione partner tataoui ACCJ – Cent pour cent Jeunesse.

In occasione dell’inaugurazione della appena riabilitata khettara Ain Ait Oiazan nello stesso Douar, si é deciso di fare una giornata di valorizzazione di quest’opera idrica appartenente al patrimonio culturale tataoui, attraverso la sensibilizzazione e la valorizzazione ambientale sia dei più piccoli del Douar che dei giovani e degli adulti, grazie ai corsi sulle risorse idriche che saranno realizzati nei prossimi mesi di ottobre e novembre.

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di Maria Gaston Betran – consulente idraulico nell’ambito del progetto CISS “Rafforzamento delle capacità di intervento delle organizzazioni di base per la preservazione degli ecosistemi delle oasi in Marocco”

Durante i mese di maggio e giugno ho accompagnato le opere di riabilitazione della khettara Ain Ait Oiazan nel douar Tiggane appartenente all’oasi di Addis, cominciate il 28 aprile 2010. Come già descritto nel rapporto precedente, la riabilitazione di quest’opera appartenente al patrimonio culturale ancestrale tataoui, con più di 424 anni di età, copre le seguenti operazioni:

– pulizia e cura del canale principale o galleria (450 m)

– riprofilatura e correzione delle pendenze

– rifarcimento dei tronchi ammalorati o distrutti (52)

– ricostruzione in cemento armato di pozzi d’areazione (25).

È stato realizzato la maggior parte del lavoro, rimangono da ricostruire soltanto 5 pozzi e la pulizia dei ultimi 30 m del canale principale. Il risultato ottenuto finora é molto soddisfacente, anche per la popolazione locale che ha manifestato un grande entusiasmo per i risultati raggiunti e l’efficienza dei lavori per il veloce miglioramento della quantità di acqua disponibile per l’irrigazione delle loro colture.

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di Maria Gaston – consulente CISS in Marocco sul progetto “Rafforzamento delle capacità di intervento delle organizzazioni di base per la preservazione degli ecosistemi delle oasi in Marocco”

…Aria pulita da respirare, cibo da mangiare, acqua da bere, medicine per stare in salute, fibre per i vestiti che ci scaldano, protezione da dissesti idrogeologici e climatici: la vita di tutti noi dipende dalla biodiversità e le specie animali e vegetali, gli ecosistemi in cui vivono e i loro servizi fondamentali ci vengono forniti gratuitamente…

Dal 20 al 22 maggio si è celebrato nella Maison des Jeunes , nell’ambito del progetto “Rafforzamento delle capacità di intervento delle organizzazioni di base per la preservazione degli ecosistemi delle oasi in Marocco”, in collaborazione con l’associazione culturale locale AVES, la Giornata della Biodiversità a Tata. Per tale occasione si sono realizzate varie attività con l’intento di sensibilizzare su tale tematica principalmente le nuove generazioni, attori protagonisti del futuro più prossimo.

Il 22 maggio si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale per la Biodiversità, segnando l’anniversario dell’adozione nel 1992 della Convenzione sulla diversità biologica a Rio de Janeiro. Stavolta capita proprio nell’anno dedicato dall’ONU alla biodiversità, per tanto si è voluto sottolineare l’importanza e il particolare significato di questa giornata attraverso la realizzazione di un ampio programma di attività all’interno di un evento, della durata 3 giorni, con il coinvolgimento di diversi attori istituzionali e soprattutto del pubblico beneficiario del progetto.

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di Maria Gaston Betran – consulente idraulico nell’ambito del progetto CISS “Rafforzamento delle capacità di intervento delle organizzazioni di base per la preservazione degli ecosistemi delle oasi in Marocco”

La prima settimana a Tata ho accompagnato l’équipe locale, il responsabile CISS in loco, Calogero Messina, e il coordinatore CISS Marocco, Massimiliano di Tota, durante la visita di 3 giorni fatta dalla Commissione Europea, durante la quale si sono tenute riunioni con vari rappresentanti di associazioni locali, delle istituzioni e dei servizi decentrati del Regno del Marocco, e sono stati visitati vari luoghi di intervento del progetto, come l’oasi di Oum Laaleg e la kasbah di Agadir Ouzrou.

Ho visitato e incontrato i rappresentanti di vari istituzioni della Provincia di Tata: Direction Provinciale des Eaux et Fôret, Direction Provinciale de l’Agriculture (DPA) e Service Hydrologique, per avere un primo contatto con la realtà idrica della regione. Questo permetterà anche di avere diagnostici e documenti per contribuire all’analisi iniziale del territorio e, sopratutto, delle problematiche riguardanti le risorse idriche.

Ho partecipato alla Giornata della Terra organizzata dall’équipe CISS e realizzata, in collaborazione con l’associazione “Soutien Ecole Ennajah S/S Tigzmirte-Tata”, il giorno 22 aprile presso la scuola “Taldnounte-Tigzmirte”.

Ho accompagnato il responsabile CISS in loco, Calogero Messina, e partecipato della visita realizzata sul progetto dal team formato da 4 volontari appartenenti all’Associazione italiana Bambini del Deserto durante la giornata del 4 maggio.

Ho partecipato alla riunione dell’équipe CISS a Tata con la Commune d’Adis per presentare le diverse attività già sviluppate nell’ambito del progetto “Rafforzamento delle capacità di intervento delle organizzazioni di base per la preservazione degli ecosistemi delle oasi in Marocco”, allo scopo di stabilire delle azioni di collaborazione, in particolare, la definizione del luogo per l’iminente costruzione di un pozzo e di un bacino di accumulo nell’area appartenente alla regione di Adis.

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di Enrico Castelli – cooperante CISS in Etiopia

Si era data notizia, in precedenza, della attenzione che il CISS Etiopia dedica all’ambiente seriamente danneggiato dal taglio di alberi e dalla crescente disaffezione da parte della popolazione inurbata a curare il flusso delle acque superficiali, uno dei settori del controllo del territorio che, nel passato, hanno reso famosi i Konso.

I terrazzamenti per i quali i Konso vengono a ragione citati, sono un segno visibile della loro operosità e conoscenza profonda dell’ambiente in cui vivono. La piovosità con i suoi 750 mm annui non motiva l’aspetto arido del territorio. Ma l’acqua arrivando in modo violento e concentrato in acquazzoni, ha un alto potere erosivo sulle pendenze che caratterizzano il paesaggio. I terrazzi servono a coltivare, ma soprattutto a diminuire la velocità dell’acqua favorendone l’infiltrazione nel terreno e, di conseguenza, l’assorbimento da parte delle piante. I terrazzamenti sono a Konso una struttura idraulica, che ogni anno deve essere rinnovata, ripulita e adattata al regime delle piogge. La sua natura emminentemente idraulica viene esplicitata dalla preparazione del terreno prima della stagione delle piogge. I contadini scavano ogni terrazzo accumulando la terra sul muretto ad una altezza di almeno mezzo metro. La vasca che viene scavata deve trattenere la pioggia, un sistema di dighette spezza la lunghezza del terrazzamento cosicché quando piove l’acqua superficiale è imprigionata in vasche contigue, separate da soglie in pietra per evitare che essa si trovi una via senza controllo, che potrebbe devastare le coltivazioni. Canali in pietra spezzano i terrazzamenti per consentire all’acqua in eccesso di trovare una via verso il fondo valle; quando non piove questi torrenti secchi sono usati da uomini e animali per superare le colline.

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di Maria Giovanna Mulè – Servizio Volontariato Europeo

La prima visita di studenti al Sistema Agroforestale (SAF) nasce da un curioso gioco dell’oca, perso tra date e la voglia di mediare tra esse..

Come molti di voi sanno, il 21 marzo è la giornata mondiale dell’albero. In Brasile, invece, la commemorazione di questo evento avviene il 21 settembre: da ormai 30 anni, questa data è riconosciuta ufficialmente come “giorno dell’albero”, mediante un decreto federale. Guardando il calendario, volendo assumere come riferimento la prima coordinata temporale menzionata, noto che si trattava di una domenica…quindi, ecco l’anticipo “dovuto” al 19 marzo, data che ci riporta alla “Festa del papà”, ma che stando qua viene privata di questo senso, in quanto questa festa viene legata a un altro mese.

Dopo aver dialogato diverse volte con la direttrice della scuola Doutor Agostinho, il programma completo dell’azione di sensibilizzazione viene delineato: visita al Sistema Agroforestale, impiantato dal progetto CISS “Renascimento da fontes” e al ritorno a scuola, avremmo piantato tutti insieme 4 piantine ornamentali.

Con 20 adolescenti, la professoressa Vanda, il nostro nuovo tecnico João e la coordinatrice del progetto Valeria Bigliazzi, ci rechiamo sul luogo, con un pulmino del trasporto scolastico.

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di Maria Giovanna Mulè – Servizio Volontariato Europeo

Itamarandiba non è solo il titolo di una canzone: è un paesino situato nella Valle di Jequitinhonha che ha una popolazione di circa 30.000 abitanti, dei quali circa 10.000 vivono nelle aree rurali.

Il dato, malgrado le stime, non è ritenuto certo, in quanto molta gente va e viene dalla città, per motivi diversi (cure mediche, commercializzazione dei prodotti, ecc.).

Arrivo ad Itamarandiba giorno 23 febbraio 2010 alle ore 9.00 del mattino.

Alla Rodoviaria mi aspetta Adão, un Minasnovense divenuto Segretario alla Cultura da quasi un anno ad Itamarandiba, che è stato capace di attivare attorno a sè, nella società in cui si è inserito, solo spirali virtuose e contagiose, grazie alle sue idee e alla sua attitudine alla progettazione.

Mi accompagna alla “Casa de apoio aos homens de campo”, la mia nuova casa, per posare i bagagli, e dopo aver salutato il personale della Segreteria di Cultura, eccomi nella Segreteria di Agricoltura, pronta a scoprire i misteri che si celano dietro le sigle “Ima, Emater, Banco Nordeste”, dei vari uffici.

La cosa che mi colpisce e che mi rimarrà impressa anche dopo quei giorni trascorsi è la disponibilità di quei funzionari, tutti con ruoli e programmi diversi, pronti a farmi vedere e a farmi scoprire il numero maggiore di cose, pronti ad includermi nel loro staff e nelle loro missioni nelle aree rurali, tutti disponibili (come dicono loro) “ad adottarmi”.

Con loro ho attraversato innumerevoli storie e strade.

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