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Baqa’a è il più grande campo profughi palestinese della Giordania e si trova a venti chilometri da Amman. Creato nel 1968 per accogliere gli sfollati Palestinesi che lasciarono la West bank e la striscia di Gaza dopo la guerra arabo-israeliana del 1967, oggi conta 90,953 rifugiati registrati.
Camminiamo per le strade di Baqa’a insieme a Mohannad, un amico di origini palestinesi, che ha trascorso gran parte della sua infanzia qui, a casa del nonno paterno originario di Hebron.
di Marco Mondino
Nadia è sempre impegnata, si sposta da un posto all’altro, tiene conferenze in giro per il mondo, ma trova anche il tempo per invitarci a cena a casa sua. È Palestinese, e da anni rappresenta la Jordanian Women’s Union una delle realtà più importanti che da oltre mezzo secolo si occupa di diritti delle donne.
Si perché la storia della Jordanian Women’s Union non risale a vent’anni fa, ma inizia nel 1945 anno della sua fondazione. L’organizzazione che prima si chiamava Women’s Union in Jordan è stata inizialmente sciolta nel 1957 per poi riprendere le sue attività nel 1974.
Il perseguimento degli obiettivi e quella spinta al miglioramento della condizione femminile non è mai stato semplice in un paese come la Giordania, nel 1981 infatti il ministro dell’interno aveva dato l’ordine di sciogliere l’unione, ma fortunatamente non ci riuscì.
Anno dopo anno l’organizzazione è cresciuta e si è imposta in tutto il mondo arabo per la sua capacità di svolgere azioni concrete e per la sua perseveranza. La battaglia in difesa delle donne in un paese come le Giordania continua ogni giorno e nonostante sia stata ratifica la Convenzione per l’abolizione di ogni forma di discriminazione contro le donne (CEDAW), tanti sono i punti che ancora devono essere messi in pratica.
C’è un’Amman che ama l’arte, che si riunisce, che discute, che sperimenta nuovi linguaggi e che si fa sentire.
La conosci per caso questa Amman, a volte basta una chiacchierata con una persona, una visita a una galleria, l’invito a una festa; la scopri lentamente, giorno dopo giorno, incontro dopo incontro, e ne resti affascinato.
Nella piazza centrale di Fuheis c’è un grosso albero di Natale, le feste sono ormai finite da più di due mesi, ma l’albero sta ancora lì pieno di palline e decorazioni.
Percorriamo la città in macchina, si susseguono diverse rotatorie, in ognuna c’è una scultura o una statua, la strada centrale è piena di negozietti di alimentari, centri di bellezza e varie boutique d’abbigliamento.
Gli Spazi del venerdì sera
Il telefonino squilla in continuazione, la compagnia telefonica palestinese mi avvisa con un bel messaggio “Marhaba, smell the jasmine and taste the olives. Welcome you to Palestine”. In realtà sono ancora in territorio giordano, sulla riva del Mar Morto, la Palestina è proprio di fronte.
da Marco Mondino
Avete mai pensato a una cura per l’islamofobia o per la sindrome di Bin Laden?
Oggi una soluzione c’è e si chiama “Isophobin”, il prodotto in compresse da 500mg è distribuito da Peace Pharmaceutical, il trattamento è fortemente consigliato per chi deve affrontare un viaggio nei paesi islamici e la dose raccomandata è di due pastiglie al giorno, lo slogan del prodotto è “Don’t let the media win! Use the course and take the risk”.
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di Marco Mondino
Un aereo decolla dal Queen Alia airport di Amman e sorvola il campo di Talbieh, tre bambini giocano e sembrano non accorgersi dell’aereo che rumorosamente vola sopra le loro teste, ridono, urlano, entrano ed escono da una vecchia mercedes bianca parcheggiata. Degli operai lavorano alla costruzione di un edificio. Una donna è seduta davanti la porta di casa e sbuccia delle patate, la figlia è seduta accanto a lei e gioca con una bambola. Due ragazzi seduti su un marciapiede sorseggiano una coca cola e mi chiedono di scattare una foto. Nelle strette strade interne dove nessun mezzo può passare brulica la vita di Talbieh, le donne entrano ed escono dalle loro case, gruppi di quattro o cinque bambini giocano e si rincorrono, qualcuno osserva curioso. Talbieh è uno dei 13 campi profughi palestinesi che si trova in Giordania, molti palestinesi si stabilirono li a partire dal 1967 e oggi conta circa 6.000 persone registrate, secondo un censimento dell’Unrwa, ma gli abitanti effettivi sarebbero circa 9000 mila.
Interazioni