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Acqua è tuttoImmagini e parole dalla regione sud occidentale del paese.

di Claudia Cassina – CISS Palermo

La mancanza di acqua potabile e per l’uso domestico nella Southern Nations, Nationalities and People’s Region (SNNPR) – regione sud occidentale del paese – è uno dei problemi principali per la popolazione locale. L’accesso a fonti d’acqua sicure è una vera e propria emergenza nella maggior parte della scuole e nei presidi sanitari dei due distretti Konso e Wondogenet.

Obiettivo del progetto “Mitigazione e prevenzione del rischio di siccità nella Southern Nations, Nationalities and People’s Region (SNNPR)”, realizzato dal CISS in collaborazione con Progetto Continenti e finanziato dal Ministero degli Affari Esteri, è stato quello di migliorare l’accesso all’acqua nei villaggi dei due distretti Konso e Wondogenet, attraverso la costruzione di sistemi di raccolta di acqua piovana.

L’e-book ‘Acqua è tutto’ racconta, attraverso splendide fotografie e descrizioni accurate, le opere idriche costruite nelle scuole e nei presidi sanitari e gli incontri di formazione per la gente locale; descrive le conseguenze di quando l’acqua e l’igiene scarseggiano, di quando l’acqua è lontana, ricordando i numeri dell’acqua nel Mondo e in particolare in Africa, quali sono i benefici per la salute, l’alimentazione, l’economia familiare e l’educazione quando le comunità locali ricevono acqua sicura e pulita e migliorano le proprie condizioni igienico-sanitarie. Leggi il seguito di questo post »

di Enrico Castelli – cooperante CISS in Etiopia

Tartrana Titelles Theater al Centro Culturale di Konso, Etiopia

Dal primo Maggio, e per tutta la settimana, il Tartrana Titelles Theater è a Konso per un primo incontro con i giovani Konso. Si tratta di 5 artisti che hanno montato uno spettacolo di marionette, accompagnati da un musicista.

Lo spettacolo “MUSIC PLANET” ha riscosso notevole successo alla Alliance française di Addis Abeba ad aprile, a Konso lo spettacolo è però rappresentato in amharico, con tutte le canzoni e musiche originali.

Lunedì, dopo aver montato il palco all’interno della sala cinematografica del Centro Culturale, siamo andati agli uffici governativi e alle scuole di Karat con gli artisti, che non potendo staccarsi dalle marionette se ne sono portate due appresso. E’ stato incredibile: gli adulti non avendo idea di cosa siano le marionette, rimangono completamente assorti, pensano siano esseri viventi, alcuni ne hanno paura…

Siamo in uno spazio vuoto dal punto di vista della comunicazione visuale, sia per questo medium, ma anche per quanto riguarda il cinema; e si potrebbe sostenere che ciò riguarda anche la televisione in generale, che non esiste praticamente neppure nella cittadina di Karat.

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di Enrico Castelli – cooperante CISS in Etiopia

Due anni fa scontri tribali si conclusero con un bilancio di diversi morti, villaggi devastati, campi bruciati con tutte le messi…

I Konso e i loro vicini avevano molti motivi di conflitto: la woreda di Dirashe, un tempo la capitale amministrativa di tutta la zona, era marginalizzata dalla nuova strada asfaltata che evitava la montagna dove si trova il capoluogo. La strada favoriva la konso special woreda in quanto la cittadina di Karat si trova alla giunzione delle uniche due strade importanti, quella dal Kenya via Jabello e quella che da Addis Abeba porta verso Jinka e l’Omo Valley. Karat si è ingrandita a vista d’occhio con l’arrivo dell’asfalto, della elettricità, del telefono, diventando una cittadina commerciale, con alberghi, lodges, cliniche, scuole. La soluzione ai conflitti fu trovata: oltre a mettere pattuglie di militari federali nei luoghi di conflitto, bloccare i lavori di sistemazione della strada per Konso e iniziare i lavori per asfaltare la strada che porta a Dirashe (sulla quale però il traffico commerciale non andrà mai, troppo ripida e scomoda per i camions), le quattro woreda limitrofe di Amaro, Burdji, Konso e Dirashe decisero di creare una Zona, un’entità intermedia tra la Woreda (provincia) e la regione, con una notevole autonomia amministrativa. Una zona siffatta, superando il mezzo milione di persone, ha diritto ad un ospedale (detto zonale) e potrà, in seguito, richiedere altre strutture e facilitazioni dal governo regionale.

Inoltre tale soluzione trovava d’accordo anche i Gawadda, una popolazione con lingua propria, i cui villaggi erano suddivisi tra le due woreda limitrofe di Konso e Dirashe, una situazione che da anni si trascinava tra rivolte popolari e repressioni durissime. E la soluzione amministrativa ottimamente risponde al problema della sovrappopolazione Konso: tagliando i villaggi di Gawadda, la popolazione della woreda di Konso rientra nel limite di 200.000 anime che è regola fondamentale alla quale le province debbono attenersi, in quanto possono così esprimere al massimo un parlamentare, cosa che garantisce equilibrio di rappresentanza tra vicini spesso conflittuali.

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di Enrico Castelli – Cooperante CISS in Etiopia

Francesco Impallomeni della Fondazione Slow Food per la Biodiversità (Onlus) ha passato la giornata a visitare i villaggi Konso per valutare personalmente la ventilata possibilità di costruire un presidio di Slow Food a Konso incentrato sulla utilizzazione della Moringa Stenopetala come componente essenziale della dieta quotidiana degli agricoltori Konso.

I contatti tra il CISS in Etiopia e Slow Food erano stati approfonditi in occasione di TERRA MADRE 2010 (Torino 21/25 ottobre) alla quale avevano partecipato come relatori Alemitu Abebe e Korra Garra.

La settimana scorsa il CISS in Etiopia aveva coinvolto i partners e gli uffici governativi interessati in un pomeriggio di studio, nel quale tutti i partecipanti all’evento di Torino erano stati invitati ad esporre pubblicamente i risultati e le prospettive degli incontri e contatti maturati nello stimolante ambiente di Terra Madre. In tale occasione si era dato annuncio del prossimo arrivo della delegazione di Slow Food International, in modo che le autorità avessero modo di partecipare in prima persona alla negoziazione.

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di Enrico Castelli – Cooperante CISS in Etiopia

Un team composto dai rappresentanti degli uffici delle finanze, della cultura e della amministrazione della Konso Special Woreda hanno compiuto una verifica di mid-term sulla parte del progetto CISS relativa alla costruzione del centro culturale a Konso. Il team è stato accolto dallo staff del CISS nei giorni 5 e 6 agosto, dopo aver sottoposto loro, in precedenza, un rapporto – completo degli aspetti finanziari – per un esame approfondito della attività.

I lavori si sono svolti in un clima disteso e di aperto apprezzamento del lavoro svolto dal CISS, che ha terminato la struttura del Centro Culturale arricchendo la cittadina di Karat con un edificio da tutti considerato prestigioso.

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di Enrico Castelli – Cooperante CISS in Etiopia

Una missione di verifica da parte dell’Ufficio Finanze regionale è giunta a Konso per verificare i risultati ottenuti nei primi due anni del progetto. La mid-term evaluation è il più importante momento di verifica da parte governativa cui vengono sottoposti i progetti che le ONG debbono firmare con il governo regionale per poter operare nel paese.

La delegazione composta da tre funzionari è giunta a Konso il 10 ed è ripartita il 15 maggio; la missione era attesa da due mesi, da quando avevamo sottoposto all’Ufficio Finanze e a tutto i vari uffici regionali e provinciali il Mid-term Report, che descrive le difficoltà incontrate e gli obiettivi raggiunti in questi due anni di progetto a Konso. Alla delegazione regionale si sono aggiunti per la valutazione altri dieci funzionari dei vari uffici con i quali lavoriamo a Konso (l’amministrazione della provincia di Konso e i delegati degli uffici della Cultura, Educazione, Sanita’, Acque e Finanze); per quattro giorni abbiamo percorso i luoghi dove si sviluppa il progetto e dove il team di valutazione ha svolto la sua indagine direttamente interrogando i beneficiari, le comunità, le scuole, le cooperative.

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di Enrico Castelli – cooperante CISS in Etiopia

Una missione di verifica da parte della Direzione Generale alla Cooperazione del Ministero degli Affari Esteri è giunta a Konso nel quadro di una serie di visite che il MAE sta compiendo nelle sedi dei progetti co-finanziati.

La delegazione composta da tre funzionari è giunta a Konso il 28 ed è ripartita il 30 aprile; la missione a sorpresa – abbiamo avuto un brevissimo preavviso di appena due settimane – intendeva fotografare la situazione esistente, le difficoltà e le realizzazioni del progetto.

Abbiamo organizzato per la missione al suo arrivo a Karat, una presentazione dei risultati del progetto invitando tutti i rappresentanti degli uffici con cui lavoriamo: l’amministrazione della provincia di Konso e i delegati degli uffici della Cultura, Educazione, Sanità, Acque e Finanze. Le parole di elogio che i delegati hanno espresso alla opera del CISS Etiopia hanno permesso alla delegazione italiana di comprendere che il lavoro fatto è giudicato significativo da parte e della comunità konso e dei suoi dirigenti.

Il secondo giorno il contabile aggregato alla missione ha avuto modo di verificare la tenuta dei conti e la reperibilità della documentazione del progetto: egli si è mostrato soddisfatto di come a tutte le sue domande noi dello staff fossimo in grado di fornire risposte pronte e esaustive. Abbiamo poi accompagnato gli ospiti nel sito dove sorge il Centro Culturale: i lavori continuano, ma si tratta ormai delle finiture, essendo i lavori di muratura e di copertura ormai terminati. Gli ospiti hanno ammirato la struttura che, ormai terminata e liberata dalle impalcature, è davvero imponente, ed hanno richiesto approfondite spiegazioni sulle finalità del progetto culturale che abbiamo agevolmente motivato. Nel pomeriggio abbiamo accompagnato gli ospiti presso due scuole (sulle sette nelle quali si sviluppa il progetto) e a due cooperative artigiane, dal CISS create nel 2008.

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di Enrico Castelli – cooperante CISS in Etiopia

Mentre pioggie torrenziali hanno trasformato Konso in un giardino lussureggiante, e le sue strade in fiumi di fango, abbiamo avuto in questo weekend la visita amichevole di alcuni colleghi di una ONG da tempo attiva in Etiopia, LVIA. Francesca Bernabini, Deputy Country Representative, accompagnata da due ingegneri con mansioni di energy facility, Emanuele Gualazzi e Stefano Mandelli, sono giunti sabato mattina da Moyale, sulla frontiera Kenyota per una breve visita a Konso.

Essi sono rimasti colpiti dalla bellezza del paesaggio – che invero è adesso magnifico, grazie al verde brillante delle coltivazioni – e dalla ricchezza culturale dei villaggi che hanno visitato. Nella mattina di domenica essi hanno visitato il sito del centro culturale dove li ho guidati in una visita ragionata sulle scelte effettuate per costruire il primo centro culturale di tutta la regione del sud etiopico.

Si sono dimostrati assai interessati anche perchè essi, provenendo da Moyale che si trova in territorio Borana, i tradizionali nemici dei Konso, avevano un’immagine dei Konso assai diversa da quanto hanno potuto cogliere nella loro pur breve visita. Hanno dimostrato poi un sincero interesse quando ho accennato alla volontà di accogliere in futuro nel centro culturale tutte le forme artistiche espresse dalle popolazioni etiopiche, con particolare attenzione alle genti del sud.

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di Enrico Castelli – cooperante CISS in Etiopia

Si era data notizia, in precedenza, della attenzione che il CISS Etiopia dedica all’ambiente seriamente danneggiato dal taglio di alberi e dalla crescente disaffezione da parte della popolazione inurbata a curare il flusso delle acque superficiali, uno dei settori del controllo del territorio che, nel passato, hanno reso famosi i Konso.

I terrazzamenti per i quali i Konso vengono a ragione citati, sono un segno visibile della loro operosità e conoscenza profonda dell’ambiente in cui vivono. La piovosità con i suoi 750 mm annui non motiva l’aspetto arido del territorio. Ma l’acqua arrivando in modo violento e concentrato in acquazzoni, ha un alto potere erosivo sulle pendenze che caratterizzano il paesaggio. I terrazzi servono a coltivare, ma soprattutto a diminuire la velocità dell’acqua favorendone l’infiltrazione nel terreno e, di conseguenza, l’assorbimento da parte delle piante. I terrazzamenti sono a Konso una struttura idraulica, che ogni anno deve essere rinnovata, ripulita e adattata al regime delle piogge. La sua natura emminentemente idraulica viene esplicitata dalla preparazione del terreno prima della stagione delle piogge. I contadini scavano ogni terrazzo accumulando la terra sul muretto ad una altezza di almeno mezzo metro. La vasca che viene scavata deve trattenere la pioggia, un sistema di dighette spezza la lunghezza del terrazzamento cosicché quando piove l’acqua superficiale è imprigionata in vasche contigue, separate da soglie in pietra per evitare che essa si trovi una via senza controllo, che potrebbe devastare le coltivazioni. Canali in pietra spezzano i terrazzamenti per consentire all’acqua in eccesso di trovare una via verso il fondo valle; quando non piove questi torrenti secchi sono usati da uomini e animali per superare le colline.

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di Enrico Castelli – cooperante CISS in Etiopia

A tre mesi dall’inizio dell’anno è tempo di fare un primo bilancio. Si sono conclusi felicemente alcuni iter amministrativi che avevano bloccato in parte, o limitato, la nostra attività.

La variante al progetto presentata dal CISS a giugno 2009 al MAE è stata approvata dalla Cooperazione solo a febbraio 2010. Era essenziale che il progetto originario fosse adeguato alle rapide imprevedibili mutazioni del quadro economico-sociale che, in un paese in via di sviluppo assai rapido, cambiano sostanzialmente lo scenario entro il quale ci si trova ad operare.

La nuova legge sulle organizzazioni non governative, entrata in vigore da appena un anno ha imposto al CISS, come a tutte le altre ONG, la ri-registrazione della organizzazione, condizione necessaria per poter operare nel paese d’ora in avanti. Una lunga serie di documenti è stata richiesta e siamo riusciti ad effetuare in tempo tutti i passi richiesti, pertanto per i prossimi tre anni non dovremmo aver problemi burocratici. Ed il quadro entro il quale si lavora oggi è migliorato notevolmente: più della metà delle ONG operanti in Etiopia è stata costretta a chiudere l’attività; si tratta per la massima parte di quelle locali, vero obiettivo della legislazione voluta dal governo federale, che le aveva identificate come un attore politicamente incontrollabile. Per le ONG internazionali, già operanti in Etiopia, la nuova legislazione consente una maggiore fiducia nei rapporti con gli uffici governativi, e col tempo, speriamo, lo stabilirsi di un clima di cooperazione che, negli ultimi anni, si era incrinato in modo avvertibile.

Un team composto da rappresentanti di tutti gli uffici governativi, con i quali lavoriamo sotto la direzione del Bureau delle Finanze della Regione del Sud Etiopico, verranno a Konso per la Mid-Term Evaluation. Si tratta di un’importante scadenza, che ha visto lo staff del CISS impegnato a preparare con attenzione tutti i documenti, siano essi finanziari che verbali e visuali, per questo appuntamento decisivo nei rapporti con l’amministrazione pubblica regionale.

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