You are currently browsing the tag archive for the ‘cooperanti’ tag.

Al 7 giorno dell’offensiva militare israeliana

La storia si ripete e a Gaza questo accade sempre piu’ spesso. Non e’ passato molto dall’ultima imponente operazione militare israeliana “Colonna di Difesa” contro la Striscia, quel maledetto Novembre 2012 e non sono ancora passate le scene di orrore di “Piombo Fuso” (2008/2009) che si ripetono nella testa della popolazione di Gaza, ravvivate dai continui attacchi quotidiani ai pescatori e contadini, dalle esplosioni e dal senso di chiusura e le relative conseguenze che la gente vive in quella che e’ la piu’ grande prigione a cielo aperto del mondo.

Con la Palestina nel Cuore. Presidio solidarietà Gaza -12.07.14 016Per dirlo con Martin Luther King “ciò che spaventa non è la violenza degli uomini malvagi ma il silenzio degli uomini onesti”, spaventa e fa rabbia perche’ Gaza “non fa notizia”, perche’ i morti di Gaza vanno solo ad alimentare numeri e statistiche, perche’ a loro viene negato la dignita’ di essere persona. Perche’ sono in pochi che si indignano per quello che succede a Gaza.

E allora noi vogliamo dargliela quella dignita’, e accanto al dire che dall’8 luglio fino ad ora ci sono stati piu’ di 2400 attacchi aerei, piu’ di 180 le vittime dei bombardamenti (secondo i dati del Ministero della Salute) di cui non si riesce a tenere il conto, piu’ di 800 feriti di cui molte donne e bambini e ormai centinaia di case completamente distrutte testimoniato dai continui aggiornamenti che riceviamo da parte delle Nazioni Unite, e centinaia di razzi sparati dall’interno, vogliamo parlarvi di cosa e’ gaza e di chi e’ la gente che vive a Gaza.

L’8 luglio ha avuto inizio l’operazione militare israeliana “Protective Edge”. Come ha scritto una studentessa di Gaza non si e’ mai emotivamente preparati ad un nuovo attacco anche se lo si e’ sperimentato in passato. L’elettricita’ viene tagliata ed il buio aumenta la paura. Si cerca di dormire ma il rumore delle costanti esplosioni lo impedisce e ti fa pensare solamente “chissa’ se il prossimo saro’ io, la mia famiglia o il mio vicino”.

E il pensiero in questi momenti va’ alla famiglia Kaware di Khan Yunis (sud della Striscia di Gaza) che aveva ricevuto una allerta di abbandonare la casa. Nonostante l’8 luglio tutto il vicinato si fosse radunato sul loro tetto per proteggerla pensando che la loro presenza avrebbe agito da deterrente, l’aviazione israeliana non ha esitato a colpire. 8 morti, tra cui 4 bambini di 8, 10, 13 e 15 anni e piu’ di 40 feriti.

E alla famiglia Hamad di Beit Hanoun (Nord della Striscis di Gaza) di cui il piccolo Kanan di 6 anni e’ rimasto l’unico sopravvissuto al pesante attacco aereo che ha colpito la loro casa, questa volta senza nessun preavviso. 6 morti, tra cui un ragazzino di 16 anni.

E alla famiglia al Batsh, Gaza Est, che con un solo attacco il 12 luglio ha perso 18 familiari. Il bombardamento ha colpito la loro casa, accanto ad una moschea, alla fine dell’ora dipreghiera. L’attacco piu’ sanguinoso dall inizio dell’offensiva militare. Leggi il seguito di questo post »

Basta con chi fa finta di non vedere. Basta con chi pensa che una partita di pallone sia più importante di un’intera popolazione inerme sotto le bombe…Basta con chi dà del terrorista a un’intera popolazione senza mai aver voluto ascoltare le voci di Gaza. Basta con giornalisti che scrivono articoli comodamente seduti da casa o dalle redazioni a Roma e Milano. Basta con l’equidistanza a tutti i costi. Basta con le condanne bipartisan e con le parole misurate.

Siamo operatori umanitari e condanniamo la violenza verso i civili, SEMPRE.
Per questo non possiamo restare silenti dinanzi ad un attacco armato indiscriminato verso una popolazione che non ha rifugi, posti sicuri o possibilità di fuga. Una popolazione strangolata economicamente e assediata fisicamente, rinchiusa in una prigione a cielo aperto.

Non possiamo far finta di nulla. Noi Gaza la conosciamo perché ci lavoriamo, perché la viviamo e lì abbiamo imparato cos’è la sofferenza, ma anche la resistenza. E non parliamo di lancio di razzi: per i circa due milioni di persone che risiedono a Gaza, che vivono da 48 anni sotto occupazione, dimenticate dal mondo, che piangono morti che sono sempre e solo numeri, che subiscono interessi politici sempre più importanti della vita umana… resistere è essere capaci, nonostante tutto, di andare avanti.

Gaza ci ha insegnato semplicemente la dignità umana.
Siamo qui e ci sentiamo inermi e, ancora una volta, esterrefatti perché continuiamo a leggere articoli di giornale che a nostro avviso non rispecchiano la realtà. Non raccontano lo squilibrio tra una forza occupante e una popolazione occupata. Enfatizzano la paura israeliana dei razzi lanciati da Gaza, che condanniamo ma che, fortunatamente, non hanno procurato morti e riducono a semplici numeri le oltre 100 vite spezzate a causa dei bombardamenti Israeliani in meno di tre giorni.

Tutto ciò che scriviamo non è frutto di opinioni personali o giudizi morali; è sancito e ribadito dai principi del diritto internazionale e del diritto umanitario internazionale, che muovono il nostro operato ogni giorno.

Leggi il seguito di questo post »

INFO COOKIE

Nel rispetto del provvedimento emanato, in data 8 maggio 2014, dal garante per la protezione dei dati personali, si avvisano i lettori che questo blog si serve dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime e aggregate.
Pertanto proseguendo con la navigazione si presta il consenso all'uso dei cookie.
Per un maggiore approfondimento leggere la pagina Info Cookie Law su questo blog, oppure leggere la Privacy Policy di Automattic

Vuoi sostenere i nostri progetti?

Galleria fotografica

Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog e ricevere notifiche di nuovi messaggi per e-mail.

Unisciti a 30 altri iscritti
Maggio: 2024
L M M G V S D
 12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
2728293031