You are currently browsing the tag archive for the ‘gravidanza’ tag.

di Marta Bellingreri

Vi invio un mio racconto/articolo/denuncia su… le “lampedusane” all’ospedale Civico di Palermo; mentre il 18 maggio nasceva mio nipote Francisco,  nelle stanze accanto…

http://siciliamigranti.blogspot.com/2011/06/le-chiamano-le-lampedusane.html

nel blog sono stati eliminati alcuni nomi veri e non rispettati gli spazi che hanno un senso nel racconto e danno più respiro nella lettura, ecco la mia prima versione:

Le chiamano le lampedusane. Ma sono nigeriane sbarcate a Lampedusa gravide e trasferite spesso d’urgenza all’Ospedale Civico di Palermo. Fino al 20 maggio erano solo nigeriane, poi si sono aggiunte due sorelle somale, una pakistana e continuano ad arrivare nigeriane. Oggi ha partorito la quarta in una settimana. Negli ultimi due mesi ne sono passate diverse, anche di altre nazionalità, l’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia le ha ricoverate, fatte partorire e fatte sistemare, tramite le assistenti sociali, nei centri e nelle case. Ma ancora in sette sono là.

Pare che però in due mesi non si siano mai risolti alcuni problemi che in primis le infermiere che si prendono cura di loro ne lamentano l’impellente necessità: si tratta della disperazione che prima del travaglio del parto le assale non avendo alcuna notizia dei mariti ed eventualmente dei familiari con cui sono arrivate sulle coste lampedusane.

Ma il secondo problema mai risolto è che nessuno ha potuto informarle, rassicurarle e aggiornarle prontamente dato che l’assistente sociale passa solo la mattina e non necessariamente parla inglese, tantomeno arabo o somalo e la mediatrice di tanto in tanto l’accompagna: ma-dicono le infermiere-non si è mai fermata più di un’ora a mattinata.

Chi all’ottavo, chi al nono mese, Cinthya che invece ha partorito il 14 maggio si ritrova per tre giorni di fila nella solitudine data dall’assenza del marito. Gli sforzi sono tanti per contattarli. Ma la domanda principale che le donne si pongono è come mai oltre ad essere spesso private dei loro pochi averi all’approdo al molo, vengano separate anche dai mariti e dalle famiglia. Le spiegazioni sono tante da dare: donne e bambini, donne gravide, le categorie più vulnerabili da tenere in maggiore considerazione e maggiore cura, forse dimenticando che la cura che si ha nel separarle da chi potrebbe renderle proprie vittime nella tratta non prescinde dal bisogno che una donna gravida ha di avere il marito accanto. E dalla depressione che ne deriva. Leggi il seguito di questo post »

INFO COOKIE

Nel rispetto del provvedimento emanato, in data 8 maggio 2014, dal garante per la protezione dei dati personali, si avvisano i lettori che questo blog si serve dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime e aggregate.
Pertanto proseguendo con la navigazione si presta il consenso all'uso dei cookie.
Per un maggiore approfondimento leggere la pagina Info Cookie Law su questo blog, oppure leggere la Privacy Policy di Automattic

Vuoi sostenere i nostri progetti?

Galleria fotografica

Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog e ricevere notifiche di nuovi messaggi per e-mail.

Unisciti a 30 altri iscritti
Maggio: 2024
L M M G V S D
 12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
2728293031