di Enrico Castelli – Cooperante CISS in Etiopia

Francesco Impallomeni della Fondazione Slow Food per la Biodiversità (Onlus) ha passato la giornata a visitare i villaggi Konso per valutare personalmente la ventilata possibilità di costruire un presidio di Slow Food a Konso incentrato sulla utilizzazione della Moringa Stenopetala come componente essenziale della dieta quotidiana degli agricoltori Konso.

I contatti tra il CISS in Etiopia e Slow Food erano stati approfonditi in occasione di TERRA MADRE 2010 (Torino 21/25 ottobre) alla quale avevano partecipato come relatori Alemitu Abebe e Korra Garra.

La settimana scorsa il CISS in Etiopia aveva coinvolto i partners e gli uffici governativi interessati in un pomeriggio di studio, nel quale tutti i partecipanti all’evento di Torino erano stati invitati ad esporre pubblicamente i risultati e le prospettive degli incontri e contatti maturati nello stimolante ambiente di Terra Madre. In tale occasione si era dato annuncio del prossimo arrivo della delegazione di Slow Food International, in modo che le autorità avessero modo di partecipare in prima persona alla negoziazione.

Alemitu Abebe e Korra Garra erano stati selezionati da Slow Food a Torino come portavoce della comunità Konso, con il compito di illustrare l’uso indigeno della Moringa Stenopetala, una componente di particolare importanza nella dieta giornaliera dei contadini Konso. Le loro presentazioni hanno avuto notevole risonanza perchè, malgrado la Moringa sia una pianta coltivata nella fascia equatoriale di tutti i continenti da centinaia di comunità, è solo a Konso che essa riveste un ruolo essenziale nei livelli più profondi della cultura indigena. Proverbi e miti attorno alla Moringa ed il suo uso sociale hanno suscitato notevole interesse, così come l’esistenza di pratiche mediche utilizzanti varie parti della pianta.

L’interesse di Slow Food International alla Moringa in Konso è legato proprio alla sua particolarità di esservi sì presente nella alimentazione quotidiana, ma soprattutto alla dimensione culturale di tale presenza; la installazione del presidio permetterà di monitorare i cambiamenti nella sua utilizzazione negli anni futuri, contribuirà ad aumentare il livello di allerta per l’uso di pesticidi (per ora assai contenuto); potrà servire a veicolare nuove utilizzazioni della pianta a Konso e estenderne la sua cultura al di fuori di Konso: per quanto è radicata la pianta a Konso, nelle altre regioni etiopiche essa è del tutto sconosciuta e una sua utilizzazione potrebbe portare considerevoli benefici alle popolazioni indigene delle zone orientali del paese (come l’Ogaden, la Dancalia, etc.), preda abituale di siccità catastrofiche. Inoltre Slow Food International ritiene che Konso possa essere inclusa nella loro più recente campagna “Mille Orti in Africa” che sta partendo in questi mesi: in particolare sono stati apprezzati i risultati raggiunti negli orti realizzati dagli Environmental Clubs creati da CISS in Etiopia nelle scuole di Sawgame e Debana.

I partecipanti all’incontro di Karat hanno espresso soddisfazione per il ruolo di CISS Ethiopia nel promuovere un aspetto determinante della cultura Konso a livello internazionale e hanno apprezzato la volontà di condividere i contatti ed i risultati dell’evento torinese con i rappresentanti delle comunità konso.