di Maria Irene La Pera – 13 febbraio 2013

«Non resteremo in silenzio. Non ci faremo sconfiggere. Non ci vergogneremo». Questo lo slogan con cui ieri, in diverse parti del mondo, le donne sono scese in strada aderendo all’iniziativa di protesta globale lanciata dal movimento “The uprising of women in the Arab world”, per dire no alla violenza di genere, in segno di solidarietà alle vittime di molestie sessuali nelle manifestazioni al Cairo. Davanti alle ambasciate egiziane di Tunisia, Mauritania, Marocco, Palestina, Libano fino al Canada, al Belgio e all’Italia, le donne, sostenute da ong, volontari e attivisti, si sono date appuntamento alla stessa ora, unendosi alla protesta partita dall’Egitto e facendo rete attraverso i social network, Facebook in primis.

Le cronache delle manifestazioni nelle piazze egiziane sono spesso gravate da notizie di aggressioni, molestie e stupri nei confronti delle donne. Un fenomeno sempre più frequente che viene definito, come si legge nel comunicato stampa dell’evento, “terrorismo sessuale”:«Il terrorismo sessuale è una tecnica usata di recente, in modo estensivo, da gruppi organizzati in Egitto che hanno l’obiettivo di ferire, indebolire, umiliare e spaventare le manifestanti di piazza Tahrir». Il luogo simbolo della rivoluzione egiziana rischia oggi di diventare quello di una violenza di genere usata come forma di deterrenza, per scoraggiare le donne a riprendere le strade lottando per la propria liberazione e quella di tutto il paese. Il 25 gennaio 2013, giorno dell’anniversario della rivoluzione, l’Operation Anti-Sexual Harassment (OpAntiSH), ong egiziana nata per combattere le violenze sulle manifestanti, ha registrato 19 casi di molestie sessuali, e si tratta soltanto di quelli dichiarati nelle vicinanze di piazza Tahrir.

Il gruppo “The Uprising of Women in the Arab World” aveva avviato una campagna di sensibilizzazione e denuncia già nell’ottobre scorso, raccogliendo l’adesione di moltissime associazioni e realtà che in Egitto si battono per denunciare i casi di violenza e proteggere le donne. Dalla loro pagina web, le attiviste del movimento accusano il governo attuale, così come i precedenti, di non avere fatto nessuno sforzo per offrire alle cittadine egiziane la necessaria protezione e sicurezza, attraverso una legge che sia in grado di reprimere e punire gli atti di violenza contro le donne: «Accusiamo le istituzioni egiziane passate e presenti per aver condonato il crimine di molestia e violenza sessuale, non emanando leggi stringenti che stabiliscano conseguenze penali serie per i molestatori e chiunque indulga nella violenza sessuale. Chiediamo il rafforzamento della legge contro le molestie e gli attacchi sessuali in tutte le sue forme».

Le attiviste non risparmiano neanche la società egiziana «che preferisce far vergognare le vittime piuttosto che gli aggressori», condannando l’accettazione sociale della molestia sessuale e la colpevolizzazione di chi la subisce. Ritengono responsabili anche i media, «colpevoli di aver focalizzato irresponsabilmente la propria attenzione su particolari personali, intimi e dettagli sensazionalistici, anziché denunciare gli atti criminali di violenza contro le donne».

«È la prima volta che si verifica un’azione sincronizzata a livello globale fra le donne del mondo arabo» afferma Yalda Younes, una delle co-fondatrici di “The uprising of women in the Arab world”, sottolineando che questa partecipazione solidale non è dovuta soltanto al sostegno alla lotta intrapresa dalle egiziane, «ma anche al fatto che in tutto il mondo arabo e oltre, i corpi delle donne sono ancora oggetto di violenza sessuale in tutte le sue forme. In molti paesi non ci sono leggi per proteggerci».

Il 14 febbraio 2013 migliaia di persone in tutto il mondo scenderanno in piazza per partecipare a One Billion Rising, un flash mob contro la violenza sulle donne. In occasione dell’evento internazionale, secondo quanto riportato da Daily News Egypt, al Cairo si terrà un canto di protesta presso lo Swiss Club nel quartiere di Imbaba, con la partecipazione di cantanti e attiviste.

Fonti:
http://www.dailynewsegypt.com/2013/02/09/international-marches-to-support-egyptian-women-on-12-february/
http://www.osservatorioiraq.it/12-febbraio-2013-il-giorno-in-cui-le-donne-dicono-%E2%80%98no%E2%80%99-alla-violenza
http://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/rubriche/cronaca/2013/02/12/Egitto-Protesta-globale-contro-violenze-donne-egiziane_8234187.html